Sulle orme della Rivoluzione Francese

di Sheila Gritti e Teresa Occhionorelli –  Fb: Tour des Arts

 

Un viaggio nella Parigi segnata da un evento, un luogo e una data: la presa della Bastiglia del 14 luglio 1789, spartiacque tra età moderna ed età contemporanea

Tra le città europee ricche di testimonianze storiche, quella che custodisce ricordi indelebili del suo sanguinoso passato è senz’altro Parigi. Nessuno potrebbe mai immaginare che un’elegante piazza, nel cuore della Ville Lumière, sia stata in realtà teatro della più efferata violenza della Rivoluzione Francese.

Il primo luogo per chi volesse conoscere la storia della città, e in particolare il periodo rivoluzionario, è il Musée Carnavalet, situato in uno dei quartieri più antichi di Parigi, il Marais. Questo luogo straordinario, divenuto museo nel 1880, ospita diverse collezioni che ripercorrono l’evoluzione della città dalla Preistoria fino ai giorni nostri e sono conservate in un centinaio di stanze riccamente decorate con arredi e opere d’arte risalenti a epoche diverse. Sembra quasi di essere catapultati nella vita quotidiana e intellettuale del passato e di poter scorgere da un momento all’altro Marcel Proust nella sua camera da letto, o Madame de Sévigné seduta alla sua scrivania, intenta a scrivere la sua famosa corrispondenza. Gli ambienti dedicati alla Rivoluzione comprendono cimeli davvero interessanti tra cui, ad esempio, un modellino della Bastiglia scolpito proprio in un blocco di pietra originale dell’antica prigione, nonché modellini della ghigliottina fatti di ossa umane, berretti frigi, armi, numerosi dipinti di importanti uomini politici quali Robespierre, Danton, Marat e Mirabeau e addirittura le ciocche di capelli di re Luigi XVI e della regina Maria Antonietta, entrambi saliti al patibolo nel 1793.

Percorrendo i violenti avvenimenti di quegli anni, una tappa fondamentale è sicuramente Place de la Bastille, la piazza in cui si svolse l’assalto alla prigione considerata dal popolo un simbolo di oppressione dell’assolutismo monarchico, e che diede inizio alla Rivoluzione del 1789. Naturalmente l’antica fortezza oggi non esiste più ma ne rimangono delle tracce sia nella piazza stessa, in cui si può scorgerne il perimetro, sia nella metropolitana, in corrispondenza della linea n° 5, dove si possono vedere le originali fondamenta in pietra. Al suo posto, nel centro, sorge una colonna, denominata Colonne de Juillet, che commemora i morti delle Rivoluzioni del 1830 e del 1848, e qui si trova anche l’Opéra National de Paris-Bastille, secondo teatro dell’opera di Parigi dopo l’Opéra Garnier, inaugurato nel 1989 in occasione del bicentenario della Rivoluzione Francese.

Proseguendo il nostro cammino nei luoghi più significativi della Rivoluzione, non si può non visitare quella che era considerata l’anticamera della ghigliottina, la Conciergerie. Originariamente prestigioso simbolo della monarchia, questo palazzo divenne poi sede del Parlamento della città e ancora, nel 1391, fu convertito in prigione. Qui vi si installò nel Settecento il tribunale rivoluzionario e sempre qui più di 2700 persone, tra cui la regina Maria Antonietta e Robespierre, comparvero davanti a Fouquier-Tinville, accusatore pubblico nei processi. Quando si percorrono le sale della Conciergerie, si percepisce l’atmosfera lugubre tipica di un’antica prigione: le minuscole celle ospitavano i detenuti nelle peggiori condizioni di insalubrità e sovraffollamento. Oltre a raccontare le testimonianze dei grandi momenti della sua storia, questo imponente edificio conserva delle splendide sale medievali, annoverate tra i capolavori del XIV secolo. Una volta condannati dal tribunale rivoluzionario, la destinazione dei prigionieri non poteva che essere la ghigliottina, e uno dei luoghi in cui avvenivano le esecuzioni pubbliche era Place de la Révolution, famosa oggi come Place de la Concorde, situata tra gli Champs-Élysées e il giardino delle Tuileries. Caddero sotto la sua lama più di 1300 persone tra cui, re Luigi XVI, la regina Maria Antonietta e i principali fautori della Rivoluzione. Proprio il sovrano stesso, che per un beffardo gioco del destino provò l’esperienza di persona, consigliò anni prima a Monsieur Guillotin, l’ideatore di questo strumento mortale che prese il suo nome, di modificare la lama da perpendicolare al terreno a obliqua per aumentarne la velocità e l’impatto. La macchina per la decapitazione lavorava in maniera così efficiente che il sangue scorreva a fiumi tingendo l’intera piazza di rosso. Proprio per far dimenticare questi atroci avvenimenti, successivamente la piazza venne chiamata Piazza della Concordia. Oggi vi si possono ammirare due meravigliose fontane ispirate a quelle di Piazza San Pietro a Roma: un originale obelisco egizio e, proprio lì vicino, una lastra commemorativa ai caduti del periodo rivoluzionario.

Il fascino irresistibile di Parigi risiede nell’essere una città dalle mille sfaccettature che non delude mai, nemmeno il visitatore più assiduo: ogni volta è una sorpresa inaspettata. Pittura e architettura, poesia e musica, presente e futuro si fondono inevitabilmente e affondano le loro radici in un imponente passato che ne determina l’identità, rendendola la grande città che tutti conosciamo.

 

 

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