Social media e salute mentale nei bambini e negli adolescenti

pisanideolmi

 *Dott.ssa Michela Deolmi e Prof. Francesco Pisani*

L’ingente diffusione dell’utilizzo dei social media in età pediatrica e adolescenziale sta rimodellando il modo in cui i ragazzi comunicano, esprimono se stessi ed interagiscono con i coetanei. Le evidenze scientifiche fanno emergere risultati contrastanti per quanto riguarda la correlazione tra social media e salute mentale nei giovani. Alcune ricerche, infatti, evidenziano effetti positivi, specialmente in tempo di pandemia, quali l’attenuazione del senso di solitudine ed isolamento con conseguente miglioramento del tono dell’umore, ma anche un’aumentata percezione di supporto sociale in quanto il soggetto risulta costantemente inserito all’interno di un network comunicativo.

Dall’altra parte, alcuni studi mettono in evidenza come l’eccessivo utilizzo dei social media possa sfociare in atteggiamenti compulsivi e di dipendenza e possa essere trigger di sintomi tipici dei disturbi d’ansia o depressivi, specialmente negli individui vulnerabili o vittime di cyberbullismo. Infine, recenti lavori scientifici hanno dimostrato che la rapida diffusione di informazioni contrastanti che si è verificata in occasione della pandemia da SARS-Cov2, ha causato un aumento dei sintomi ansiosi nella popolazione in generale.

Pertanto, chi si occupa dell’educazione e della salute dei giovani, deve tenere presente che ad oggi il loro modo di esprimersi passa attraverso i social media ed è pertanto fondamentale la conoscenza di tali strumenti per intercettare il loro eventuale disagio psicologico, che troppo spesso sfugge alla nostra attenzione.

Alcune recenti ricerche dimostrano come proprio attraverso gli stessi social media, si possano promuovere iniziative volte a tutelare la salute mentale e ad intercettare i bisogni emotivi dei giovani, fornendo loro supporto psicologico. Concludendo, oggigiorno, per favorire un adeguato sviluppo psicologico ed emotivo dei più giovani, è estremamente importante che genitori, insegnati, educatori e personale sanitario capiscano il ruolo che i social media hanno nelle vite quotidiane dei bambini e degli adolescenti.

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