Nelle nuove opere di Alessandro Russo c’è un vivo rapporto tra pittura e paesaggio urbano con l’omaggio alla Milano degli ultimi anni in continua evoluzione, quasi a rimandare al fervente sviluppo industriale del periodo in cui Boccioni realizza proprio a Milano, nel 1910 -11, La città che sale. L’artista, di origine calabrese, è suggestionato dalle nuove architetture che caratterizzeranno la città che, con la sua borghesia industriale illuminata, ha sempre sostenuto gli artisti, generando, nel corso del Novecento, importanti collezioni che oggi possiamo vedere nei musei, come il Museo del ‘900 o le Gallerie d’Italia aperti negli ultimi anni.
La mostra di Alessandro Russo, in un particolare momento storico segnato dalla pandemia, riparte proprio da questi fondamenti culturali; l’artista dà una sua interpretazione pittorica alla nuova Milano con una scelta di opere esposte in galleria e pubblicate sulla sua ultima monografia che documenta questo fertile periodo (2011 – 2020) del pittore, anch’egli di origine calabrese, che si trasferisce a Milano per insegnare Decorazione all’Accademia di Brera.
Una superba serie è dedicata all’iconico Duomo, soggetto non facile che Russo risolve in estrema sintesi e sapienza pittorica con la sua tipica pennellata decisa dai colori caldi mediterranei ai grigi più meneghini. Sull’invito è riprodotto Duomo rosso, un olio su alluminio, supporto che l’artista utilizza in seguito ad una commissione e che trova interessante come base specchiante per la sua pittura dal taglio fotografico. L’artista usa con disinvoltura diverse tecniche e supporti oltre alla tela, forex, cartone, retouches, polimaterico su tavola.
La ricerca iconografica di Alessandro Russo, dalle archeologie industriali, ai porti, alle opere più storiche, i comizi, ritratti di politicanti e magistrati, dialogano con le opere recenti che Russo ha dedicato alle vedute milanesi: un paesaggio contemporaneo in rapporto con la classicità tra pittura di gesto e architettura. Bosco Verticale, City Life,Grattacielo Unicredit, Palazzo della Regione Lombardia, Torre Diamante, la serie delle stazioni Centrale e Garibaldi, e cosi via; una pittura dal respiro internazionale della grande tradizione francese che apre la strada ai linguaggi della contemporaneità.