Mete insolite. Scoprire Varsavia in 72 ore

– di Barbara Perrone –

 

 

 

 

Quando la voglia di un city break si fa irresistibile, complice le molte proposte di voli low cost, Varsavia è la risposta.

La capitale della Polonia è di per sé una destinazione insolita, e lo è ancor di più se la si sceglie per un viaggio invernale, perfetta per chi ama scoprire una città poco turistica ma ricca di fermento architettonico, culturale e gastronomico.

Dal grande e suggestivo Palazzo della Cultura e della Scienza, al grattacielo Zlote 44 disegnato dall’archistar Daniel Libeskind, attraversando il centro storico, scoprendo la nuova riqualificazione dei mercati coperti e del Praga District, sono solo alcuni dei percorsi possibili in questa città. Non è da meno la scena gastronomica contemporanea, che va dai piatti tradizionali da gustare nei mercati coperti alle rivisitazioni degli stessi in ristoranti gourmand. Qui un itinerario pronto per essere rivissuto con i vostri occhi scegliendo come hotel per questo viaggio il Radisson Collection Hotel.

Un hotel che da solo vale il viaggio, rinnovato negli interni da appena un anno, vanta una posizione perfetta per esplorare la città partendo da quella che è l’area business della città, ma che al tempo stesso in appena 300 metri proietta il viaggiatore in quell’immagine post sovietica della Polonia, facendo un salto nel mercato Hala Mirowska.

 

Giorno 1

Dall’aeroporto Varsavia Chopin si giunge comodamente al Radisson Collection Hotel dal quale si ammira lo scintillio delle luci dei grattacieli, l’affaccio su uno scorcio del Palazzo della Cultura e delle Scienze, il vivace via vai quotidiano della capitale, che sembra dare il benvenuto in Polonia.

Qui ci si può ricaricare facendo un salto nella spa con piscina dell’hotel, per poi deliziarsi con una cena al The Spot, il ristorante interno dove è possibile assaggiare una cucina internazionale accompagnandola anche con un vino locale.

Per un dopo cena, due passi a piedi da qui, appena 400metri, all’interno Hala Gwardii – ex scuola di pugilato – ci si può tuffare nella movida varsaviana. Oggi questo posto è un mercato coperto di giorno e una food court la sera, che porta ad immergersi in quello spirito di riconversione e multifunzionalità degli spazi che caratterizzerà la visita di Varsavia

Giorno 2

Dopo un sonno ristoratore e una super colazione, Varsavia è pronta per lasciarsi conoscere partendo dal mercato Hala Mirowska. I suoi mattoncini rossi sembrano fare da sfondo perfetto agli stand esterni di venditori di fiori, mentre all’interno il profumo di carni affumicate e verdure marinate inebriano i sensi; il viavai di donne e uomini intenti a fare la spesa quotidiana riempendo di patate, radici e la piccola spesa quotidiana nel carrellino incuriosiscono.

Da qui costeggiando il corridoio esterno, fitto di banchi di frutta e verdura, di specialisti in uova e miele, si giunge Hala Gwardii che si differenzia rispetto al mercato precedente perché questo di giorno ospita piccoli produttori slowfood e di eccellenze locali.

Passo dopo passo si giunge al Palazzo della Cultura e delle Scienze, per ammirarlo alla luce del giorno. Dall’interno è possibile salire al 30°piano, dove un’imponente terrazza coperta, che corre lungo tutto il perimetro del PKIN permette di avere una vista unica sulla città.

Si prosegue attraversando la grande arteria Marszalkowska e prendendo la deliziosa strada pedonale Chmielna si arriva porta fino alla Nowy Swiat. Questo tratto di strada detto anche del Tragitto Reale in quanto da un lato conduce verso il castello, nel cuore storico (ricostruito dopo i bombardamenti) della città, mentre dall’altro lato conduce al Palazzo Wilanow.

Per giungere da qui al centro storico, salire su uno degli autobus – 116, 175, 180 scendendo proprio alla fermata davanti alla piazza del castello. Le colorate e affrescate facciate, i piccoli locali e l’atmosfera natalizia che qui prosegue per tutto il periodo invernale rendono l’atmosfera affascinante, che invita a prendersi il giusto tempo per fare il pieno di bellezza.

Due posti imperdibili per chi ama il nuovo corso delle città, sono Centrum Praskie Koneser & Soho Factory – raggiungibili dal centro con il tram 160. Ogni appassionato di riqualificazioni di ex spazi industriali qui troverà il giusto appagamento. Una visita con tour guidato e degustazione al Museo della Vodka, che sorgeva proprio qui è il primo passo per immergersi in questo spirito. Per apprezzare la nuova scena gastronomica un pranzo al Koneser Grill è d’obbligo e che darà le giuste energie per continuare il tour, gustando le proposte di carne cotta alla brace.

Ad un paio di fermate di tram – 3, 6 o 26 – da qui, la scena si completa con Soho Factory altra area ex industriale che si caratterizza oltre per gli innumerevoli localini e ristoranti, anche per il Museo del Neon con la sua ricca collezione di insegne luminose del periodo sovietico. Dalla riconversione, con un paio di tram il 6 e il 28, si giunge invece al Polin Museum, luogo deputato per raccontare la storia degli ebrei in Polonia attraverso mille anni, partendo dal suggestivo spazio che lo ospita. Un’espressione dell’architettura contemporanea che già dall’ingresso che evoca una frattura, una crepa quasi un riferimento al passaggio biblico dell’apertura di Mosè del Mar Rosso.

Dopo l’intensa giornata concludere la giornata con una cena alla Brasserie Warszawsk per una reinterpretazione della cucina tradizionale polacca con influenze francesi.

 

Giorno 3

Tempo permettendo, concedetevi una passeggiata dall’hotel verso i boulevard della Vistula, il fiume che divide in due la città e scoprire anche qui altre chicche dell’architettura contemporanea come il Copernico Center Science, la Biblioteca Universitaria all’interno della quale è possibile ritemprarsi con un caffè prima di proseguire verso il centro per approfondire la visita al Castello Reale

Da qui con l’autobus 180 in poco meno di un’ora, percorrendo una parte del tragitto reale, si giunge al Palazzo Wilanow dove oltre ai lussuosi interni, quello che lascia senza fiato sono le installazioni luminose inserite nei giardini reali che si accendono dopo la chiusura al pubblico del Palazzo. Da novembre a febbraio i giochi di luce e i videomapping incantano grandi e piccoli in un’atmosfera da favola.

Sulla strada di ritorno concedetevi una sosta per salire per una veduta notturna (entro le 20.00) del #PKIN

Per cena scegliete il Mercato coperto più trendy della città, Hala Koszyki dove farsi tentare da una varietà di proposte di cucina internazionale con delle interessanti selezioni di birra locale.

 

Giorno 4

Dedicate l’ultimo giorno per un risveglio lento per vivere appieno i servizi del Radisson Collection Hotel, come la sauna e la piscina, per poi uscire alla scoperta della Varsavia contemporanea proprio nel cuore del business district.

A due passi da qui percorribile tutto a piedi: Zlote 44 un grattacielo di uffici progettato dall’archistar Daniel Libeskind; Zlota Terecy, un complesso commerciale da non perdere con all’interno come suggerisce il nome stesso, due grandi terrazze al coperto e la Keret House quest’ultima la casa più stretta del mondo con soli 92 cm di larghezza.

La ciliegina sulla torta dell’esperienza varsaviana si raggiunge con il pranzo prima della partenza da Rozbrat 20.

Un ristorante con una carta menu che cambia ogni due mesi, un’attenzione unica alla valorizzazione della materia prima locale e una squadra in cucina capace di creare esperienze a tavola che coinvolgono il viaggiatore curioso. Dal benvenuto dello chef alla selezione di vodka dopo pasto, questo luogo da solo vale il viaggio. Applausi a parte merita l’arredo e il tocco di blu intenso dei velluti delle sedute.

 

Note di viaggio

* Preferire il volo con destinazione aeroporto Varsavia Chopin dal quale si raggiunge il centro città con l’autobus 188 con tariffa urbana in appena 30 minuti; il secondo aeroporto Modlin dista 1 ora

* Per spostarsi comodamente ed illimitatamente con i mezzi pubblici è possibile acquistare direttamente in aeroporto un biglietto dei trasporti valido 72 ore per 36 zloty

* Se si viaggia in inverno considerare le temperature rigide che, oltre a richiedere un abbigliamento adeguato, accorciano la durata di cellulari e reflex!

 

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