Made in Italy resiliente ai tempi del coronavirus

di Caterina Misuraca

Dal mondo della Moda, al Design, alla Musica, all’Arte, alla Cultura, la corsa alla solidarietà davanti allo sfacelo imperversante e doloroso del coronavirus nel nostro Belpaese è stata davvero emozionante. Esempi illustri che hanno dato prova nel momento più traumatico della nostra storia contemporanea di Bellezza e Speranza. Dal più piccolo al più grande gesto. Tantissimi. E tutti con la medesima volontà: portare un aiuto concreto al Paese. Da Nord a Sud una resistenza culturale per contribuire a dare occasioni di sfogo e diletto nel corso della clausura per la pandemia. Un elenco lunghissimo di proposte, progetti, azioni e idee resilienti a questo sconfinato trauma sociale che ha colpito tutti indistintamente creando anche un contagio emotivo (e non solo fisico) di paura e dolore.Un primo, grandioso esempio Giorgio Armani, unico ad avere annullato a febbraio la sfilata nel corso della Milano Fashion Week, appena lo tsunami COVID-19 stava iniziando, scegliendo di farla a porte chiuse per non mettere al rischio la salute delle persone coinvolte. E immediatamente la scelta di devolvere 1 milione e 250mila euro agli ospedali Luigi Sacco, San Raffaele e Istituto dei Tumori di Milano, Spallanzani di Roma e a supporto dell’attività della protezione civile. L’elenco della gara di solidarietà in termini economici è stata ed è in continuo aumento, fortunatamente. Il grande cuore delle imprese italiane e degli italiani in questo momento è stato ed è superlativo. Impensabile in questo contesto elencarli tutti. Perciò dalla Moda passiamo all’Arte ricordando che tutti i Musei italiani e le Gallerie si sono attivati con bellissime iniziative gratuite on line. Tra le più suggestive segnaliamo alla Triennale di Milano: “Triennale Decameron: storie in streaming nell’era della nuova peste nera” (sviluppato a partire dallo spunto del Decamerone di Giovanni Boccaccio) che narra di un gruppo di giovani che nel 1348 per dieci giorni si trattengono fuori da Firenze per sfuggire alla peste nera e a turno si raccontano delle novelle per trascorrere il tempo. Triennale ha invitato artisti, designer, architetti, intellettuali, musicisti, cantanti, scrittori, registi, giornalisti ad “abitare” gli spazi vuoti di Triennale per sviluppare una personale narrazione. In contemporanea al MAXXI di Roma uno speciale palinsesto online: #liberidiuscirecolpensiero, con le opere, le mostre, i progetti del museo e lo speciale contributo di artisti, architetti, maestri della fotografia, designer, donne e uomini della cultura e dello spettacolo. E sulla stessa linea “casa performingarts” del MAMBO di Bologna. Innumerevoli e meravigliosi gli esempi di progetti nati in “emergenza coronavirus” per sollecitare una “connessione con la vita”, per non perdere vitalità ed emozioni, insomma tutte quelle cose appunto che ci rendono vivi. Come le dirette YouTube di Libera la Danza, poiché come sosteneva la mitica Pina Baush “senza danzare saremmo perduti”. E ancora tutti i concerti dalle case dei musicisti italiani, uno fra tutti il “Jova House Party” del grande Lorenzo. Tante le idee anche per l’infanzia, forse il più simbolico, “abbracci della buonanotte” a cura de Il “Teatro del Buratto” con un calendario di letture da parte di un attore di bellissime storie per bambini. Piccoli grandi spazi di resilienza a testimonianza della Bellezza incalcolabile del nostro Paese. Che nell’ora più buia non ha scelto di dormire… ma di continuare a sognare.

 

 

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