Il linguaggio sui social.

Impegniamoci ad evitare linguacce: il galateo ci accompagni sempre.

di Massimo Lucidi

Il rischio grosso al tempo del web è perdere le informazioni di valore. Distrarsi con le fake news sempre più abbondanti. E ridurre ragionamenti e informazioni in slogan e frasi fatte, spesso volgari, perché di un comportamento oramai se ne cerca sempre più la teatralità. Il cervello si sta adattando a una informazione rapida e veloce. Spesso solo visiva. E avanti il prossimo. Senza il necessario tempo della riflessione.

Molte volte la comunicazione che si vuole dare è dunque dura, immediata, muscolare. Niente più di colto e raffinato. Ma un messaggio sprezzante, di parte, di appartenenza. Da vedere non per approfondire e riflettere ma per ritrovarsi di getto. Che la comunicazione sia per lo più visiva è un fatto risaputo. Ma che con l’evoluzione del tempo si assistesse a una involuzione cognitiva era un fatto inimmaginabile.

Con le tecnologie si pensava di lavorare meno e meglio. E forse è ancora possibile. Ma occorre consapevolezza. Altrimenti il rischio è avvalersi di tali strumenti innovativi, penso ai social, non per fare contenuti di valore ma davvero linguacce, insulti esibizioni del proprio ego. In un moltiplicarsi di stimoli e di informazioni inutili che il cervello non è in grado di gestire, di assimilare, di elaborare. Si possono dire cose molto dure senza dover ricadere nella volgarità.  Allo stesso modo vi assicuro che concetti molti complessi possono essere spiegati con parole e frasi di facile comprensione senza cadere nel rischio della banalità.  Anzi ricordando Benedetto Croce “parla chiaro, chi ha idee chiare”. Allora ritorniamo ai fondamentali. Al linguaggio. Perché il dialogo tra gli uomini è elemento di crescita dell’umanità. Quindi se oggi ricorriamo ai social, il fine non è l’edonismo, ma la crescita, insieme. Il dialogo.

Allora meno linguacce, spiritose o meno. Seducenti o giocose. E maggiore dignità e attenzione al linguaggio. Ne siamo capaci?

Ci sono foto che tendono a essere opere d’arte.  Lo sono.  Piene di valori e valori insiti nello scatto. Ma siamo pronti a cogliere profondità anche dalla comunicazione visiva? Per farlo occorre sensibilità per la consapevolezza da acquisire e capacità di ascolto e di studio della Bellezza.

 

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER PER RICEVERE GLI ULTIMI ARTICOLI SU ARTE, CULTURA, PAESAGGI, VIAGGI E TURISMO OLTRE AD ALCUNE CHICCHE ESCLUSIVE!

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Giornali, TV e social ti fanno “unicum”.

– di Massimo Lucidi – “Il futuro è digitale” era un vecchio slogan. Il presente, anche grazie al Covid è assolutamente digitale in tanti aspetti della vita. Qualcuno definisce l’homo sapiens, digitalis, un “uomo dato”. Definizioni legate a tanti aspetti… Tra tutti, quello della reputazione mi tocca professionalmente e qui ne condivido una riflessione. La […]

Continua a leggere

Dalla seduzione alla relazione (non solo) digitale

di Massimo Lucidi   L’estate è passata… speriamo che anche il Covid e il suo terribile e conseguente distanziamento sia alle nostre spalle. Mentre scrivo (sono in procinto di recarmi a Venezia per il 77° Festival del Cinema) la riflessione stessa mi convince che sia giunto il tempo per parlarne anche su questa mia rubrica. […]

Continua a leggere

Si sta affermando il #webdelleopportunità

di Massimo Lucidi   Amici, sin dal primo numero del nostro «Mediterraneo e ditnorni»  avete letto una rubrica dedicata alla Netiquette. Ampi riferimenti al Networking e alla Netreputation non sono mancati in questi numeri che ci hanno accompagnato fin qui… all’estate 2020. È bene che, giunti ad agosto di un anno davvero molto particolare, fin […]

Continua a leggere