Ecco a voi una prestigiosa scoperta della Sicilia Borbonica “Cerere Ferdinandea”

– di Maria Lombardo –

 

Uno storico professionista è tenuto a raccontare tutto sia le sconfitte che le vittorie di un Regno. Quest’oggi voglio parlarvi della scoperta di Cerere Ferdinandea nel 1801 nell’orbita del sole, tra Marte e Saturno c’è un grande asteroide: Cerere. E’un pianeta nano che è stato individuato anche dalla sonda Dawn della NASA, che ha ipotizzato a seguito di nuove analisi scientifiche una possibile presenza di acqua nell’asteroide.

C’è già una storia per Cerere che risale proprio all’800, poche conoscenze, ma questa scoperta fece davvero scalpore.

Fu una scoperta di Giuseppe Piazzi proprio dall’Osservatorio Astronomico di Palermo voluto da Ferdinando I. Osservatorio dotato dei migliori attrezzi proprio con l’intento di farlo competere con l’Europa.

Osservatorio astronomico di Palermo

Si portò fino in Inghilterra per vedere le novità “Cerchio di Ramsden” , un prezioso strumento astronomico unico al mondo realizzato tra il gennaio del 1788 e l’agosto del 1789. Se non fosse stato per l’amore per questa disciplina del Piazzi giunse in Sicilia dalla Valtellina l’attrezzatura e non rimase una cattedrale nel deserto. Grazie alle nuove attrezzature e soprattutto al “Cerchio di Ramsden”, Giuseppe Piazzi riuscì nel 1801 a scoprire ed identificare il primo asteroide che chiamò Cerere Ferdinandea in onore del mito di Cerere ambientato proprio in Sicilia, e del re Ferdinando. Lo scienziato stesso scrisse: “Risultati delle osservazioni della nuova stella scoperta il dì primo gennaio all’Osservatorio Reale di Palermo – Palermo 1801.

Già da nove anni travagliando io a verificare le posizioni delle stelle che si trovano raccolte ne’ vari Cataloghi degli astronomi, la sera del primo gennaio dell’anno corrente, tra molte altre cercai la 87.a del Catalogo delle stelle zodiacali dell’Abate La Caille. Vidi pertanto che era essa preceduta da un’altra, che secondo il costume, volli osservare ancora, tanto maggiormente, che non impediva l’osservazione principale. La sua luce era un poco debole, e del colore di Giove, ma simile a molte altre, che generalmente vengono collocate nell’ottava classe rispetto alla loro grandezza. Non mi nacque quindi alcun dubbio sulla di lei natura. La sera del due replicai le mie osservazioni, e avendo ritrovato, che non corrispondeva né il tempo, né la distanza dallo zenit, dubitai sulle prime di qualche errore nell’osservazione precedente: concepii in seguito un leggiero sospetto, che forse esser potesse un nuovo astro. La sera del tre il mio sospetto divenne certezza, essendomi assicurato che essa non era Stella fissa.

Nientedimeno, avanti di parlarne aspettai la sera del 4, in cui ebbi la soddisfazione di vedere, che si era mossa colla stessa legge che tenuto aveva nei giorni precedenti.” Il Piazzi rimase coi piedi per terra ed annunciò di aver scoperto una cometa. Il “Cerchio di Ramsden” è certamente il più famoso ed importante degli strumenti della collezione dell’Osservatorio Astronomico di Palermo, che è possibile ammirare ancora oggi all’interno del suo interessantissimo museo. Inutile dire che Piazzi ricevette una serie di onorificenze sia a livello di acquisto di nuove macchine e premi monetari che investì sempre nell’Osservatorio. L’Osservatorio Astronomico di Palermo G.S. Vaiana, ospitato all’interno del Palazzo dei Normanni è una delle strutture di ricerca dell’istituto nazionale di astrofisica (INAF), in cui si portano avanti progetti di ricerca dell’astronomia e dell’astrofisica come ad esempio lo studio della corona solare o lo studio dei resti di supernova. In alcuni periodi dell’anno è possibile effettuare visite notturne guidate in cui il programma prevede : Osservazione del cielo con un astronomo dalla terrazza panoramica dell’osservatorio; Breve visita guidata al Museo della Specola; Presentazione del telescopio storico Merz; Osservazione del cielo dalla cupola, attraverso il telescopio ottico Celestron; Colloqui con l’astronomo. Approfittiamo per scoprire le menti più fervide.

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