*di Carlo Piano*
«Fondare biblioteche è come costruire granai pubblici», scriveva l’imperatore Adriano. Brunello Cucinelli si è ispirato alle sue sagge parole per un nuovo, visionario e ambizioso, progetto: la Biblioteca Universale di Solomeo. Sorgerà nella villa settecentesca Guidarello, da riadattare su progetto dell’architetto Massimo de Vico Fallani. Nelle intenzioni dello stilista accoglierà fino a 500.000 libri, provenienti da tutti i continenti. La prima sezione sarà già inaugurata entro il 2024. Gli argomenti? Gran parte dello scibile umano, dando priorità a filosofia, architettura, letteratura, poesia e artigianato.
La Biblioteca Universale, sempre aperta al pubblico, «contemplerà anche libri in varie lingue ed è stata ideata come un tempio laico della cultura dove poter scegliere tra le opere di grandi autori. Non potrei mai fare a meno dei libri perché ci insegnano ad ascoltare la voce umana», spiega Cucinelli che, ricorda, di aver regalato mille libri a ciascuna delle sue figlie Camilla e Carolina. Il primo volume che entrerà a far parte della collezione verte su Marco Aurelio Imperatore, in un’edizione del 1900. Gli altri titoli saranno scelti in base alle segnalazioni degli osservatori sparsi in molti Paesi. «Ci ispiriamo – prosegue lo stilista – al figlio di Tolomeo I, che portava lo stesso nome del padre, e lo onorò proseguendo la cernita per la grande Biblioteca di Alessandria, inviando messi in ogni parte del mondo per recuperare più libri possibile». Questo progetto rappresenta un prezioso tassello da aggiungere alla rinascita di Solomeo. Nel 1982, dopo il matrimonio con Federica Benda Cucinelli si trasferì in questo borgo che era il paese della moglie. Ed è diventato nel corso degli anni l’oggetto dei suoi sogni e il laboratorio dei suoi successi, sia come imprenditore che nelle vesti di umanista. L’idea è rimasta sempre quella degli albori: reinvestire la ricchezza per il benessere del territorio e per promuoverne la bellezza, seguendo gli insegnamenti dei filosofi antichi e rifiutando la dittatura del profitto.