Page 42 - Mediterraneo e dintorni - nr 14
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dei giornali italiani ed europei avevano scritto dopo   suggestivo e spettacolare il trionfo della Sacra Vergi-
                aver assistito alla manifestazione della Vara di Mes-  ne in cielo. La Varia propriamente detta è una mac-
                sina e a causa degli incidenti che spesso si verificava-  china in ferro che si sviluppa su una base di legno
                no. Mentre i messinesi continuarono a trasportarla   detto “Ccippu” del peso di circa 20 tonnellate e di
                con personaggi finti, a Palmi non si celebrò più, tan-  quasi 16 metri di altezza. Il meraviglioso carro sceni-
                to che tutta la struttura di legno e ferro fu venduta   co devozionale rappresenta l’anima della Madonna
                con un’asta pubblica. Nel 1900, dopo quasi 30 anni   che, abbandonato il suo corpo deposto in una “Bara”
                dalla soppressione, Palmi riprese la tradizionale ma-  (Vara o Varia) collocata sulla base del “Ccippu”, sale
                nifestazione della Varia animandola con personaggi   in cielo. Attorno al sepolcro vegliano le sacre spoglie
                viventi grazie all’ingegno di Giuseppe Militano che   gli apostoli, profeti, i sacerdoti e 12 bambine vestite
                ideò e costruì una “Varia Meccanica” simile a quella   da angeli che una “ruota persiana” fa girare e altri 20
                antica. La sua fantastica “macchina” senza ruote da   posizionati fin sotto lo Zodiaco. La piramide, a for-
                oltre un secolo non viene più trasportata sulle spal-  ma di una vaporosa nuvola argentata disseminata di
                le degli ‘mbuttaturi, ma scivola a spinta sulle lastre   stelle luccicanti, attraversa il globo terrestre, la luna
                granitiche del corso mediante quattro pattini di ferro   e il sole che per dei meccanismi interni girano su se
                fissati sotto la base della struttura, rendendo così più   stessi, mentre nella sommità si staglia la figura del



                Stemmi delle cinque corporazioni

















                Artigiani           Bovari             Carretteri         Contadini           Marinai




                    tra reLiGioSità e tradiZioNe
                    di Chiara Ortuso

                       n carro riecheggiante la forma sinuosa di nuvole che si addensano oltre, più in là del cielo. Una macchina scolpita
                   Udai colori sgargianti dell’arcobaleno che si muove al ritmo di potenti braccia, straordinarie forze umane animate
                    dal vigore di chi conosce, di chi possiede nel profondo l’importante tradizione culturale di Palmi, cittadina tirrenica
                    baciata dalla serenità di acque cristalline, dalla morbidezza di un colle, dalla calura del sole che si riflette nella cordialità
                    dei suoi abitanti. Perché “la scasata” della famigerata Varia, festa popolare dal profondo significato religioso, simbo-
                    leggiante l’ascensione di Maria al cielo e celebrata durante l’ultima domenica di agosto, in occasione della ricorrenza
                    liturgica della Madonna della Lettera, è il faro che illumina d’orgoglio e ammirazione l’intera comunità cittadina. Una
                    collettività che si riconosce nella sua identità di sacralità e folklore respirando afflati di unità, convivialità, partecipazio-
                    ne, di pura realizzazione del bene civico, quello che rende il nostro territorio, Magna Grecia, patria di imprescindibili
                    valori democratici. E il neo-direttivo deputato all’organizzazione della Varia 2019, da poco innestatosi,  capitanato dal
                    dott. Saverio Petitto e coadiuvato dai vicepresidenti Arcangelo Badolati ed Enzo Barbieri, nonché dai consiglieri An-
                    tonio Billari, Paolo Ventrice, Marco Suraci, Francesco Cardone, Gianluca Spampinato e Chiara Ortuso, sulla scia di un
                    passato nutrito dalla nobile memoria, si propone il compito di valorizzare il ruolo attivo di ogni palmese che manifesti
                    la volontà di riconoscersi nella promozione del significato autentico di una giornata che ha assunto, ormai, contorni di
                    carattere universale, patrimonio dell’Unesco dal 4 dicembre 2013, superando la dimensione del particolarismo loca-
                    le. Il percorso comune tratteggiato dalla nuova squadra composta da poliedriche personalità del panorama culturale,
                    manageriale e giuridico nostrano ha come filo rosso la promozione della crescita e del progresso socio-intellettuale del
                    territorio. Si tratta di un’ardua sfida che si sostanzia, nella sua originalità e innovazione, in una moltitudine di iniziative
                    che, a partire dal 10 agosto sino alla giornata della manifestazione stessa, il 25 agosto, avranno per comune denomi-
                    natore la riscoperta di un patrimonio artistico e umano alimentato dall’apertura al dialogo, al confronto, alla differenza
                    nella condivisione di una comune esperienza di carattere spirituale. “Senza sconzu Maria di la Littara”.





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