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SOCIETÀ/SOCIETY



                                                   La Fiat 600,







                                                   di Federico Rossetti



                        ostruita  in  2.695.197   affidato all’ingegnere e designer
                        esemplari attraverso    Dante Giacosa, considerato uno
                        una produzione dura-    dei maestri della scuola motori-
               Cta tre lustri, la “600” è       stica italiana, il quale prese spun-
               certamente il simbolo che meglio   to dalla mitica Topolino. Era di-
               incarna il boom economico italia-  sponibile anche la versione con
               no, ad un decennio di distanza   tetto apribile e successivamente
               dalla  fine  della  seconda  guerra   quella “multipla” con ospitalità
               mondiale.  È  Il  simbolo  che  im-  per sei persone o adatta per il tra-
               mediatamente salta alla mente di   sporto merci. La “600” fu oggetto
               tutti quando si pensa alla rinasci-  di uno studio ragionato e lungo
               ta del nostro Paese, in un perio-  che partì dal 1945 e il cui esito po-
               do nel quale anche l’automobile   sitivo spinse la FIAT a produrre
               divenne un bene di consumo di    questa vettura fino al 1969. Non
               massa.  Venne  presentata  per  la   solo un’auto: un’autentica svolta
               prima volta nel Palazzo delle    nei costumi della società
               Esposizioni del Salone dell’auto   italiana.
               di Ginevra, il 9 marzo 1955.
               Questa celebre e piccola utilitaria
               sorprese per le soluzioni costrut-
               tive d’avanguardia e anche per i
               bassi  consumi che  garantivano
               mediamente  100 chilometri  con
               5,7 litri. Era dotata di due portie-
               re e poteva portare fino a quattro
               persone. Il motore 100 di nuova
               progettazione era montato  in
               posizione posteriore ed erogava
               una potenza di 21 cavalli e mezzo
               a 4.600 giri al minuto, in grado di
               spingere l’auto fino alla ragguar-
               devole velocità di 95 chilometri
               all’ora. Il prezzo di listino si ag-
               girava attorno alle 590.000 lire. Il
               successo fu incredibile, inaspet-
               tato,  sorprendente.  Tant’è  che
               dopo pochi mesi il tempo di atte-
               sa per la consegna superava l’an-
               no! Per realizzarla, il progetto fu












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