Page 15 - Mediterraneo e Dintorni - Numero 1
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SOCIETÀ



               l caldo afoso del Sahara, mentre lo attraversa-  il quale ci informa che l’operatività della Fondazio-
               no, non è più appiccicoso del cuoio delle fruste  ne in quest’ambito risale al 2008. Dal 2010, inoltre,
               quando sbattono violentemente sulla schiena  essa è parte integrante della rete italiana anti-trat-
           Idelle ragazze portate via dalla Nigeria con l’in-  ta.  Ma come opera? Quali interventi si attivano in
            ganno. Con la promessa di a rontare un viaggio  questa delicatissima sfera umanitaria?
            che avrebbe dovuto condurle verso terre nuove e  Sandro Lapenna, seduto davanti ad una piccola
            felici e che invece, in quel passaggio verso l’Euro-  scrivania, ce lo spiega con il tono perentorio di chi
            pa con tappa obbligata la Libia, si rivela dapprima  conosce il settore e, allo stesso tempo, con la com-
            come la più terribile delle illusioni, poi una menzo-  mozione di chi intercetta storie dolorose di perso-
            gna, e solo alla  ne si palesa nella sua tragica verità:  ne. Sono quattro le parole-chiave che identi cano
            la riduzione in schiavitù.                       il percorso di INCIPIT: monitoraggio, emersione, se-
            Chi resiste, dopo aver a rontato anche l’ultima  gnalazione, protezione.
            parte del viaggio, quella fatta di barconi a ollati e  Mediante le unità di contatto, costituite da una éq-
            di Mediterraneo, arriva da noi. Molte di queste ra-  uipe multidisciplinare composta da tre persone
            gazze, in seguito, le incontriamo sulle nostre stra-  (autista, operatore sociale, mediatore), si sta sulle
            de: le mettono tacchi alti ai piedi e borsette sulle  strade per osservare e controllare il territorio onde
            braccia, un po’ di trucco e a volte la tintura sui ca-  veri care la presenza di persone sfruttate sessual-
            pelli. All’occidentale. Sicché la nostra grossolanità  mente, o sul lavoro. Ogni unità di contatto è orga-
            possa de nirle, sbrigativamente, prostitute; sen-  nizzata per agire speci camente rispetto ad una
            za che si abbia la minima idea delle so erenze che  categoria di sfruttamento e relazionarsi corret-
            queste giovani donne hanno dovuto subire per ar-  tamente con le vittime: è il mediatore che si avvi-
            rivare  no a noi, e le condizioni in cui sono quoti-  cina a queste, che vi si approccia con delicatezza
            dianamente costrette.                            spiegando di voler o rire solo assistenza. Ciò crea
            Stiamo parlando di tratta degli esseri umani, feno-  nel tempo un rapporto di  ducia, ed è solo quan-
            meno che l’immaginario collettivo aveva relega-  do questa si sia consolidata che ci si può spinge-
            to ai secoli passati e che invece oggi si ripresenta  re oltre, nel tentativo di capire la situazione della
            con identiche storie di violenza e sopra azione. È  vittima. Attualmente “Città Solidale” ha due unità
            una realtà orribile che solo da pochi anni sta emer-  di contatto dedicate allo sfruttamento sessuale, ed
            gendo nei suoi risvolti più umilianti e gravi, essen-  una per l’accattonaggio; ma è imminente la crea-
            do stata  nora scambiata, confusa o derubricata  zione di altre unità che andranno ad operare anche
            alla semplice voce “migrazioni”.  Sarebbe bello se i  sul territorio crotonese.
            movimenti migratori cui assistiamo da troppo tem-  Lapenna ci spiega che la maggior parte delle vit-
            po lungo le rotte mediterranee fossero  gli di una  time trovate sul nostro territorio è costituita da
            scelta libera.  Purtroppo i dati ci parlano di tutt’al-  donne nigeriane che già nel loro Paese vengono
            tro: siamo in presenza di un inenarrabile commer-  vendute, per poi essere ricattate dai loro aguzzini
            cio di esseri  umani, una vergogna nell’era delle  con richieste di circa 30.000 euro per poter riave-
            conquiste civili e scienti che, del benessere, del  re la libertà. O, per lo meno, è questo ciò che viene
            progresso. Una contraddizione insopportabile.    loro promesso! Quando noi vediamo queste ragaz-
            Per fronteggiare questa situazione, che si manife-  ze sulle nostre strade, non immaginiamo minima-
            sta tipicamente con lo sfruttamento sessuale ma  mente la via crucis che hanno subìto.
            anche lavorativo dei migranti che arrivano sul no-  Tutto comincia in Nigeria, paese che presenta l’i-
            stro territorio, la Regione Calabria si è dotata di un  gnobile primato del reclutamento, smistamento,
            piano  nanziato dal Dipartimento Pari Opportu-   violenze e  vendita di esseri umani. La città di Benin
            nità della Presidenza del Consiglio dei Ministri: è il  City – un milione e mezzo di abitanti, porto sull’o-
            progetto INCIPIT (INiziativa Calabra per l’Identi ca-  monimo  ume e centro nigeriano nevralgico per
            zione, Protezione ed Inclusione sociale delle vitti-  la lavorazione e produzione dell’olio di palma - è la
            me di Tratta). Esso copre tutte le province calabresi.  capitale di questo orribile “mercato” in cui vengono
            In quella di Catanzaro è gestito dalla “Fondazione  vendute le ragazze con la falsa promessa di lavora-
            onlus Città Solidale”, costituita nel 1999 dall’Arci-  re o di studiare in Europa. Si tratta quasi esclusiva-
            diocesi di Catanzaro-Squillace  grazie all’impulso di  mente di minorenni le quali, per ragioni di grave bi-
            mons. Antonio Cantisani. Referente del progetto,  sogno, chiedono assistenza andando a  nire, loro
            per Città Solidale, è Sandro Lapenna, consulente  malgrado, in mani sbagliate: quelle di una “ma-
            presso la commissione territoriale per il riconosci-  man”, che dietro sorrisi e braccia tese ordiscono la
            mento della protezione internazionale di Crotone,  trappola. Infatti queste sventurate ragazze verran-


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